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Circa 150 comuni siciliani rischiano il dissesto a causa della riduzione dei trasferimenti regionali (il 60% fra il 2011 e il 2017) e per i tagli che vengono fatti “in corso d’opera, come se fossero un bancomat da cui la Regione attinge durante l’anno.”
E’ questa la denuncia di Cateno De Luca che è intervenuto oggi ai lavori della Commissione Bilancio durante l’audizione del Governo e dei rappresentanti delle Autonomie Locali e dei sindacati.
De Luca ha quindi presentato un pacchetto di proposte, condiviso anche dal Movimento 5 Stelle per voce dell’ on. Stefano Zito, che saranno presentate come emendamenti alla Finanziaria.
Nel corso del dibattito, sia l’Anci, sia i rappresentanti di altre forze politiche hanno espresso il proprio apprezzamento.
“Innanzitutto – ha detto De Luca – è necessario sottrarre i Comuni alle incertezze, alle pressioni e alle oscillazioni del bilancio e della politica regionale, stabilendo per legge una volta per tutte una quota percentuale delle entrate regionali che saranno destinate ai Comuni. Questo renderà possibile una migliore e più realistica programmazione della spesa comunale e soprattutto eviterà che si ripetano le situazioni come quella del 2017, dove a seguito della riparazione effettuata a fine anno, la Regione ha comunicato ai comuni gli ulteriori tagli solo a dicembre, mandando a gambe all’aria i bilanci di molti comuni che chiuderanno in una situazione di sostanziale dissesto di cui non sono però responsabili.”
Anche sul tema dei tempi e le modalità dei trasferimenti De Luca avanza alcune proposte.
“Occorre che le somme disponibili nel Fondo per le Autonomie Locali siano trasferire immediatamente ai Comuni, così come è necessario rivedere il sistema dei trasferimenti per le infrastrutture e per i programmi comunitari “che oggi avvengono in modo tale da obbligare i comuni ad anticipare quasi tutta o a volte tutta la somma necessaria, ricorrendo all’anticipazione di cassa e quindi costringendo ad un vero e proprio pizzo legalizzato pagato al sistema bancario.”
De Luca vuole introdurre anche forme di premialità, “favorire i comuni virtuosi per esempio sul fronte della differenziata, della tutela dell’ambiente o dei servizi sociali, stimolando qualità dei servizi resi ai cittadini.”
Per il parlamentare di Sicilia Vera “la Regione oggi si pone quasi come un concorrente, un avversario degli enti locali, su cui riversa la propria incapacità di programmare e riorganizzare la spesa. In ultima analisi, tutto questo si ripercuote direttamente sui cittadini, vittime di tagli alla qualità e quantità dei servizi.”
“Occorre un impegno politico di livello istituzionale– conclude De Luca – un lavoro bipartisan che mi auguro sia condiviso dal Governo e tutte le forze politiche perché questa situazione colpisce indistintamente tutti i comuni grandi e piccoli e senza guardare al coloro politico delle Amministrazioni.”