Davanti ad una folla in delirio, De Luca lancia un vero e proprio guanto di sfida a Dino Bramanti: “Questa mattina l’ho visto particolarmente aggressivo, forse era sotto l’effetto dio viagra. Il fatto che abbia preso quasi dieci punti in meno della coalizione che lo ha sostenuto vuol dire che neanche i suoi stessi consiglieri lo hanno supportato. Ha detto di aver fatto solo 40 giorni di campagna elettorale e non ha potuto far conoscere il suo programma, io la mia campagna elettorale l’ho iniziata quando ho ritenuto più opportuno, non ho dovuto chiedere il permesso a Genovese. Lo sfido apertamente ad un confronto in piazza, domani sera alle 21,30 a piazza Cairoli o dopodomani a piazza del Popolo, lì capiranno come raccoglierò i consiglieri. Volevo ringraziare i candidati delle sei liste che mi hanno sostenuto, loro prima cercavano il consenso per me e poi per loro stessi, loro sono stati i primi a credere nella svolta”.
Nel mirino di De Luca ci finisce anche il Governatore Musumeci: “Dovrebbe pensare ad amministrare la Regione invece di far campagna elettorale, ha fatto un comizio in piazza in favore di Bramanti, ma in pratica ha preso la scena parlando 44 minuti su 50. Ha messo la faccia a sostegno di un candidato telecomandato, ma sono pronto a sfidare pure lui in piazza insieme all’assessore Razza, con cui magari potremmo discutere della situazione della Sanità siciliana”.
Intanto è ufficialmente aperta la caccia agli alleati in attesa del ballottaggio, il primo invito è lanciato al Movimento 5 Stelle: “Ho sempre attaccato il loro candidato sindaco, non i militanti o il movimento. Io rappresento la vera svolta contro casta”. Qualche momento di tensione, invece, quando un gruppo ultras del Messina ha intonato così come “torna al paese” oppure “noi Cateno non lo vogliamo”. De Luca li ha invitati ad accomodarsi vicino il palco, ma nn c’è stato alcun confronto. Siamo appena all’inizio, ma una cosa è certa, ci aspettano giorni infuocati e non sotto il profilo climatico.